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Patrimonio tangibile
Home›Patrimonio tangibile›Chiesa Madre Maria SS. delle Grazie

Chiesa Madre Maria SS. delle Grazie

By admin
16 Luglio 2015
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La Chiesa posta sulla sommità del paese, si presenta in stile romanico a tre navate e conserva al suo interno tre altari in lamine di bronzo ed una Pala con l’immagine della Beata Vergine. Dal verbale di visita pastorale del Santonio (29/11/1588), la costruzione della chiesa “Santa Maria della Grazia” “noviter erecta” viene fatta risalire “ab annis sexdecim citra” e cioè al 1572.

La Pala posta sull’altare maggiore presenta la Madonna seduta in alto sulle nubi, circondata da vivaci e graziosi puttini intenti a sorreggerle la corona o a sollevarle il mantello, mentre in basso, tra i due Santi adoranti, trovano posto le anime purganti, avvolte dalle fiamme ed immerse nell’acqua fino alla cintola.

L’opera, dopo diverse attribuzioni, a seguito dell’intervento di restauro da parte della Soprintendenza ai Beni Storico – Artistici – Culturale della Basilicata, è stata attribuita da Leone De Castris, nel 1996, a Decio Tramontano, artista napoletano della seconda metà del Cinquecento ed è stata datata 1596 (Pittura napoletana in Basilicata – 1^ parte a cura di Rossella Villani).

Nella Chiesa Madre è custodita anche la statua di San Cipriano, Vescovo, Martire e Dottore dell’antica Chiesa Romana, Patrono di Oliveto Lucano. I primi riferimenti al Santo e alla sua reliqua appaiono nel verbale di visita pastorale redatto dal Vescovo Antonio Zavarrone nell’anno 1744. In tale verbale viene espressamente detto che a seguito della visita effettuata alle diverse reliquie contenute nella chiesa parrocchiale, vi era anche la reliquia di San Cipriano conservata in “brachio ligneo deaurato” munito di autentica e che, così come fu riferito dal popolo, i fedeli erano soliti esporre in venerazione e ciò per tradizione immemorabile. (Rif. Zavarrone – 1744 pg. 136).
Con grande probabilità San Cipriano divenne protettore di Oliveto intorno al 1735: “giunse ad Oliveto Lucano la reliquia, contenuta in un braccio ligneo, ed i devoti ordinarono una statua lignea del Santo Vescovo” scrive don Giuseppe Filardi in “Religiosita’ Popolare ad Oliveto Lucano – anno 2005”.

Questa ipotesi trova la conferma nel fatto che dagli atti di battesimo (il primo libro dei battezzati risale al 1682) il primo bambino che porta il nome di Cipriano risale al 1735: “Cipriano Andrea Nicola Ciuffo viene battezzato il 26 settembre 1735” .

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La Pro Loco di Oliveto Lucano è denominata "Olea" in omaggio al nome etimologico della pianta di ulivo (Olea europea) e, quindi, al nome del proprio paese.

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